Ospite a Domenica Live Nina Moric ha parlato dell'incidente che l'ha vista protagonista il 17 settembre e da cui è uscita fortunatamente illesa insieme al marito Massimiliano Dossi.
"Sto
bene grazie al cielo, l’incidente non è stata una bella cosa ma siamo
sopravvissuti senza un graffio. A causa della strada buia, si vedeva
poco, abbiamo preso una buca e ci siamo ribaltati cinque volte. Lui mi
ha salvato la vita, ha rotto il vetro con i piedi e mi ha tirato fuori
dall'auto. Se vedi la macchina, pensi che ci siano due persone morte lì
dentro - ha spiegato - E’ un miracolo. Più volte ho rischiato la vita, ma si vede che il mio compito è restare qui sulla terra e fare del bene".
La Moric ha pensato subito al figlio Carlos:
"Non c’era. Dopo l’incidente, ho
pensato subito a lui perché ho pensato che se fosse successo qualcosa a
me, mio figlio sarebbe rimasto solo. Grazie al Cielo, sono qui".
Ha anche parlato delle voci che la volevano in dolce attesa già smentite proprio da lei su Twitter dove aveva commentato così:
"Ragazzi
non sono assolutamente incinta!!!! I bambini sono miracoli e sarei
felice un giorno dare una sorellina o fratellino a Carlos... - ha cinguettato - Per
ora mi godo la mia creatura di 11 anni... E poi magari in futuro chi
sa... Così almeno tolgo ogni dubbio su questo pettegolezzo..."
Con il marito racconta vada tutto a gonfie vele,i due si conoscevano già da molto prima che la loro storia iniziasse e insieme hanno deciso di sposarsi con rito buddista,anche se ci tengono a legalizzare il rito civile anche in Italia,che potrà avvenire solo quando la modella avrà il divorzio da Fabrizio Corona.
"Il 28 giugno ci siamo baciati per la prima volta. Io credo che esista l’anima gemella. Ed è lui. Quando ho conosciuto lui, è stato tutto diverso. Parliamo
la stessa lingua. Con lui ho tutto. E’ un rapporto maturo e sano. Non
siamo andati in Cambogia per sposarci. Lui non me l’ha chiesto. Abbiamo
visto un mercatino di anelli, ci siamo comprati un anello e ci siamo
guardati e ci siamo detti: “Che facciamo, ci sposiamo?”. Abbiamo detto
sì. Di solito, il rito buddista ha un mese di preparazione, nel nostro caso, abbiamo fatto tutto in due giorni. Il matrimonio non è riconosciuto in Italia. Lo faremo qui e in tutto il resto del mondo".
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